Musica e cinema piangono il grande Riz Ortolani - autore di temi cult come quello del Sorpasso - morto a Roma questa sera per le conseguenze di una bronchite, all’età di 87 anni.
Il suo ultimo lavoro, le musiche per la fiction Un matrimonio, di Pupi Avati, conclusasi lunedì scorso su Raiuno.
Nato a Pesaro, ultimo di sei fratelli, Riz Ortolani si era diplomato in flauto a 19 anni e poco più che ventenne era entrato in Rai come arrangiatore di orchestre radiofoniche. È il 1954 quando firma la sua prima trasmissione radiofonica, «Occhio Magico», come direttore d’orchestra. Il lavoro per il cinema prende il via nei primi anni ’60 con la colonna sonora di un documentario, «Mondo cane», il cui tema principale, More, cantato dalla moglie Katyna Ranieri gli vale nel 1964 la nomination all’Oscar come Migliore Colonna Sonora. Da allora si susseguono le collaborazioni con gli studios americani (Mgm, United Artist, Universal) e con registi italiani come Vittorio De Sica, Dino Risi, Franco Zeffirelli.
Quentin Tarantino lo stimava al punto di inserire alcuni dei suoi brani nelle colonne sonore di Inglorious Bastards e Django Unchained.
Appassionato e raffinato conoscitore di jazz, oltre che di musica operistica e sinfonica, tra le sue oltre 300 partiture, sono diversi i temi diventati di culto, da Fratello Sole Sorella Luna, fino a La Piovra. Numerosi anche i premi e riconoscimenti ottenuti dal compositore: due Golden Globe, due nomination agli Oscar, un Grammy Award e ben cinque David di Donatello. Tra le sue opere, anche il musical Il Principe della Gioventù, per la regia di Pier Luigi Pizzi, che debuttò il 4 settembre 2007 al Gran Teatro La Fenice di Venezia e successivamente fece tappa anche al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Nel 2007 a Pesaro ha dato vita alla Fondazione Riz Ortolani per promuovere la musica attraverso borse di studio, seminari, dibattiti, concerti e mostre. Lascia due figli, Rizia ed Enrico. I funerali si terranno a Roma, sabato 25 gennaio alle 15, nella Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo.
Fonte: www.lastampa.it